L’illegalità ambientale nel 2020. I numeri.

Nonostante le drammatiche conseguenze della pandemia COVID-19, infatti, grazie all’attività svolta sul territorio nazionale da forze dell’ordine (Arma dei Carabinieri, Polizia di stato, Guardia di finanza e Corpi forestali regionali) e Capitanerie di porto, i reati ambientali scoperti  nel 2020 hanno toccato quota 34.867 (+0,6% rispetto al 2019), alla media di oltre 95 reati al giorno, 4 ogni ora.  Si registra l’incremento delle persone denunciate, ben 33.620 (+12,9% rispetto al 2019), delle ordinanze di custodia cautelare eseguite (329, in crescita del 14,2%) e dei sequestri effettuati, che hanno raggiunto la cifra di 11.427, in assoluto la più alta degli ultimi 5 anni, con una crescita del 25,4% rispetto al 2019.
Un ulteriore elemento di preoccupazione è rappresentato dalla crescita dei reati ambientali accertati nelle quattro regioni a tradizionale presenza mafiosa (Campania, Puglia, Calabria e Sicilia), esattamente 16.262, pari nel 2020 al 46,6% del totale nazionale.

L’illegalità ambientale in Italia nel 2020
 Forze dell’ordine Cufa – Cta-  Ctpc – Ctl – Cpa – CC Gdf Cdp Cfr Ps Totale*
Reati 23.323 1.775 7.397 2.139 233 34.867
Persone Denunciate 22.349 2.410 7.380 1.240 241 33.620
Persone Arrestate 257 25 0 28 19 329
Sequestri 5.087 1.775 4.010 407 148 11.427
Fonte: elaborazione Legambiente su dati forze dell’ordine e Capitanerie di porto (2020).

La classifica regionale conferma, ancora una volta, il triste primato della Campania, con una leggerissima flessione degli illeciti (92 in meno rispetto al 2019), ma un incremento delle persone denunciate (ben 654, pari al 15,5% in più), degli arresti, più che raddoppiati (50 contro i 24 del 2019), e dei sequestri (131 in più nel corso del 2020). La Sicilia si colloca quest’anno al secondo posto, scavalcando la Puglia, con 4.245 reati accertati dalle forze dell’ordine: 987 in più rispetto al 2019 (+ 30,3%), con 45 ordinanze di custodia cautelare (nel 2019 erano state appena 8) e 1.450 sequestri, più che raddoppiati rispetto ai 710 del precedente rapporto. Al terzo posto, come già accennato, troviamo la Puglia, dove crescono comunque gli illeciti (+3,8%), le persone arrestate (15 contro le 7 del 2019) e i sequestri (+29,8%). Il Lazio supera la Calabria, in virtù dei 3.082 reati accertati dalle forze dell’ordine e dalle Capitanerie di porto, con un incremento del 14,5% sul 2019. La Calabria vede ridurre, anche se di poco, il numero dei reati (-4,85%) e le ordinanze di custodia cautelare (20 a fronte delle 47 del 2019), mentre cresce, in linea con il trend nazionale, il numero dei sequestri (1.054, +8,3%).

La classifica regionale dell’illegalità ambientale
    Regione Reati % sul totale nazionale Persone denunciate Persone arrestate Sequestri
1 Campania 5.457 15,7% 4.885 50 1.908
2 Sicilia 4.245 12,2% 3.782 45 1.450
3 Puglia 3.734 10,7% 3.230 15 1.424
4 Lazio 3.082 8,8% 2.775 40 1.295
5 Calabria 2.826 8,1% 2.259 24 1.054
6 Toscana 2.000 5,7% 1.786 2 490
7 Lombardia 1.897 5,4% 2.613 62 561
8 Sardegna 1.559 4,5% 2.328 23 404
9 Piemonte 1.326 3,8% 1.167 0 288
10 Abruzzo 1.211 3,5% 1.185 0 430
11 Veneto 1.146 3,3% 1.390 20 323
12 Emilia Romagna 1.123 3,2% 905 1 407
13 Marche 1.075 3,1% 949 4 353
14 Liguria 1.062 3% 1.231 0 301
15 Basilicata 978 2,8% 723 8 117
16 Umbria 696 2% 1.178 25 109
17 Friuli Venezia Giulia 512 1,5% 386 0 368
18 Molise 498 1,4% 499 0 49
19 Trentino Alto Adige 367 1,1% 270 10 89
20 Valle d’Aosta 73 0,2% 79 0 7
  TOTALE 34.867 100% 33.620 329 11.427
Fonte: elaborazione Legambiente su dati forze dell’ordine e Capitanerie di porto (2020).

La classifica dell’illegalità su base provinciale vede Napoli al primo posto, anche se con una significativa riduzione del numero di illeciti, pari al -36,7%. Crescono, invece, i reati relativi alla provincia di Roma, che sale al secondo posto della classifica (1.518, con un +32,6% sul 2019). Al terzo posto si colloca Bari, con 1.465 reati (era quinta nel 2019), seguita da Palermo, altra provincia con illegalità ambientali in crescita (1.180 illeciti, +33,7%). Entrano tra le prime venti province italiane come numero di reati ambientali Catania (ottava, a quota 803), Pescara (tredicesima, con 510 illeciti), Ancona, al diciannovesimo posto (427 reati) e Perugia, ventesima, con 321 illeciti accertati.

La classifica provinciale dell’illegalità ambientale 
  Provincia Reati*
1 Napoli 1.615
2 Roma 1.518
3 Bari 1.465
4 Palermo 1.180
5 Salerno 964
6 Cosenza 921
7 Reggio Calabria 830
8 Catania 803
9 Avellino 655
10 Potenza 574
11 Caserta 562
12 Foggia 553
13 Pescara 510
14 Genova 489
15 Livorno 477
16 Brescia 451
17 Latina 437
18 Lecce 430
19 Ancona 427
20 Perugia 321
Fonte: elaborazione Legambiente su dati forze dell’ordine e Capitanerie di porto (2020).
(*) Sul totale delle infrazioni, sono esclusi i dati del Comando Carabinieri per la Tutela Ambiente, del Comando Carabinieri Politiche Agricole e del Comando Tutela patrimonio culturale Guardia di finanza e capitaneria di porto forniti solo su ambito regionale (2020).