I rifiuti

rifiuti tossiciLo smaltimento illegale di rifiuti industriali è il più pericoloso campo d’attività delle ecomafie e uno tra i business illegali più redditizio.
Anziché essere trattati e gestiti secondo le norme, che ne assicurano lo smaltimento in regime di sicurezza ambientale e sanitaria, i rifiuti speciali vengono nascosti  e così avvelenano l’aria, contaminano le falde acquifere, inquinano i fiumi e le coltivazioni agricole, minacciano la salute dei cittadini, contaminando con metalli pesanti, diossine e altre sostanze cancerogene i prodotti alimentari.

In questo racket, insieme alle mafie, agiscono i manager delle aziende, faccendieri, amministratori locali e  tecnici senza scrupoli che insieme costituiscono una vera e propria associazione criminale, una Rifiuti Spa, che conta su pratiche collaudate di corruzione, frode ed evasione fiscale, attiva da nord a sud su tutto il territorio nazionale. I reati in questo campo possono avvenire in ogni fase del ciclo: produzione, trasporto e smaltimento. L’azienda può dichiarare il falso su quantità o tipologia di rifiuti da smaltire, la classica truffa del c.d. giro bolla che falsifica la classificazione del rifiuto nei documenti d’accompagnamento, per dirottare il carico o farlo sparire, oppure affidare l’operazione a imprese che lavorano sottocosto sapendo che utilizzeranno metodi illeciti.

Il nostro Paese è anche il crocevia di traffici internazionali di rifiuti pericolosi e materie radioattive provenienti da altri Paesi e destinati a raggiungere, ad esempio via mare a bordo delle c.d. Navi dei veleni, le coste dell’Africa e dei paesi asiatici.  Proprio sui traffici illegali verso la Somalia stava conducendo un’inchiesta la giornalista Rai Ilaria Alpi, uccisa a Mogadiscio con l’operatore Miran Hrovatin nel 1994.