I numeri dell’illegalità nel ciclo del cemento (2020)

Nel ciclo del cemento, i reati contestati nel 2020 dalle forze dell’ordine sono in totale 11.393, un dato sostanzialmente in linea con quello dell’anno precedente, in cui aveva già superato il racket dei rifiuti tra i settori riconducibili all’ecomafia. Aumentano le persone denunciate, che sono 13.083 (+23,1% rispetto al 2019), e calano a 22 (-40,5%) quelle arrestate, mentre i sequestri sono 1.999 (-5,2%).
Il 48,7% dei reati accertati è concentrato nelle regioni a tradizionale presenza mafiosa, ossia Sicilia, Campania, Puglia e Calabria.

 I reati nel ciclo del cemento in Italia
Cufa – Cta – Ctl – Cc Gdf Cdp Cfr Ps Totale
Reati 8.969 502 1.443 386 93 11.393
Denunce 10.838 801 1.370 369 94 13.083
Arresti 7 0 0 0 15 22
Sequestri 805 502 606 31 55 1.999
Fonte: elaborazione Legambiente su dati forze dell’ordine e Capitanerie di porto (2020)
I reati nel ciclo del cemento nelle regioni a tradizionale presenza mafiosa
Campania Puglia Calabria Sicilia Totale
Reati 1.472 1.340 1.082 1.650 5.544
Denunce 1.511 1.474 998 1.676 5.659
Arresti 17 0 5 0 22
Sequestri 306 418 353 210 1.287
Fonte: elaborazione Legambiente su dati forze dell’ordine e Capitanerie di porto (2020).

A guidare la classifica è la Sicilia, che con 1.650 reati accertati totalizza il 14,5% del dato nazionale, seguita dalla Campania (12,9%), dalla Puglia (11,8%), dalla Calabria (9,5%) e dal Lazio (7,4%). Fanalino di coda è la Valle d’Aosta, con lo 0,3% degli illeciti. Tra le province, svetta Napoli, con 368 reati accertati, seguita da Cosenza con 271 e Salerno con 266.

La classifica regionale dell’illegalità nel ciclo del cemento
    Regione Reati % sul totale nazionale Denunce Arresti Sequestri
1 Sicilia 1.650 14,5% 1.676 0 210
2 Campania 1.472 12,9% 1.511 17 306
3 Puglia 1.340 11,8% 1.474 0 418
4 Calabria 1.082 9,5% 998 5 353
5 Lazio 842 7,4% 839 0 222
6 Toscana 782 6,9% 791 0 67
7 Lombardia 720 6,3% 1696 0 41
8 Veneto 436 3,8% 473 0 26
9 Abruzzo 402 3,5% 525 0 49
10 Piemonte 396 3,5% 462 0 47
11 Basilicata 358 3,1% 387 0 42
12 Marche 326 2,9% 250 0 31
13 Sardegna 300 2,6% 501 0 77
14 Liguria 297 2,6% 555 0 33
15 Emilia Romagna 273 2,4% 204 0 37
16 Umbria 238 2,1% 296 0 5
17 Molise 204 1,8% 302 0 14
18 Trentino Alto Adige 140 1,2% 51 0 4
19 Friuli Venezia Giulia 102 0,9% 56 0 14
20 Valle d’Aosta 33 0,3% 36 0 3
  TOTALE 11.393 100% 13.083 22 1.999
Fonte: elaborazione Legambiente su dati forze dell’ordine e Capitanerie di porto (2020).
La classifica provinciale dell’illegalità nel ciclo del cemento 
  Provincia Reati*
1 Napoli 368
2 Cosenza 271
3 Salerno 266
4 Potenza 216
5 Reggio Calabria 215
5 Roma 215
6 Avellino 214
7 Bari 195
8 Siracusa 184
9 Lecce 166
10 Latina 161
11 Foggia 153
12 Caserta 133
13 Crotone 130
14 Vibo Valentia 122
15 Brescia 111
16 Livorno 103
17 Catania 101
18 Palermo 100
19 Chieti 97
Fonte: elaborazione Legambiente su dati forze dell’ordine e Capitanerie di porto (2020). *esclusi i dati dei Carabinieri Tutela Ambiente

Da due anni, ormai, nel novero dei reati contestati rientrano a pieno titolo anche le infrazioni in materia di sicurezza, caporalato nei cantieri e indebita percezione di erogazioni ai danni dello stato. Sono infrazioni significative, non solo per la violazione delle norme edilizie, ma anche per la qualità costruttiva degli edifici e delle infrastrutture: le imprese irregolari, che sfruttano il lavoro nero e non lavorano con i requisiti minimi di sicurezza previsti dalla legge, non si fanno scrupoli a usare materiali scadenti e tecniche edilizie poco ortodosse. Questa integrazione, come si vede dal grafico che rappresenta il trend dal 1997, anno della prima edizione del rapporto Ecomafia, ha fatto impennare la curva degli illeciti accertati.